La guerra
Oggi parliamo della guerra medievale e della guerra ad Assiah!
Non è sempre facile definire dove inizia l’accuratezza storica e dove la fantasia. Dire che un gioco di ruolo è medievale significa poco, se si conta che il medioevo del nostro mondo è stato lungo ed eterogeneo e che la magia del nostro mondo potrebbe aver cambiato molte cose. Perciò, com’è la guerra su Assiah? Quali sono le differenze con il nostro medioevo?
Per questo abbiamo pensato di proporvi questa serie di articoli, dove spiegheremo nella fattispecie come immaginiamo Assiah nel dettaglio. Se non l’avete ancora letto, date un’occhiata al primo articolo di questa serie: La Comunicazione.
La guerra nel medioevo
La guerra durante il medioevo era molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nell’ultimo secolo e di cui sentiamo parlare più spesso. Molte tecnologie contemporanee danno alla guerra tutt’altro aspetto. È più facile, invece, cominciare ad immaginare gli scontri come quelli che vedreste nei film del Signore degli Anelli o nelle Cronache di Narnia.
Composizione di un esercito
Gli eserciti nel medioevo di Assiah possono essere divisi grossomodo in tre sezioni, chiamati “battaglioni” – l’avanguardia, il centro (o ‘battaglia principale’) e la retroguardia. L’avanguardia è spesso composta di arcieri ed eventualmente altri tiratori muniti di armi a lunga gittata, come frombole, pietre, balestre. Il centro consta di fanteria e cavalieri corazzati. Nella retroguardia operano unità di cavalleria più agili, che si lasciano alle spalle macchine da guerra e incantatori.
Impiego delle forze
Il livello di esperienza e di abilità tattica degli eserciti medievali varia ampiamente. Per le battaglie maggiori, la programmazione tipicamente si svolge in un consiglio di guerra tra i comandanti, che può risolversi tanto nell’esposizione di un piano di battaglia organico, quanto in un chiassoso dibattito tra i diversi capi, a seconda di quanto autorevolezza possiede il generale in capo.
Le disposizioni sul campo di battaglia spesso non hanno una formazione particolarmente studiata poiché la strategia bellica medievale non prevedeva grandi numeri negli eserciti. Tuttavia, alcuni tipi di formazioni sono state sviluppate da diverse nazioni seguendo un criterio culturale e strategico.
Per contrastare il predominio della cavalleria sul campo di battaglia, l’espediente più diffuso è l’uso di picche. Quando la cavalleria carica, i picchieri si dispongono in quadrato o in cerchio. Ciò impedisce ai cavalli di penetrare troppo a fondo nelle linee dei fanti. Con la protezione – ai fianchi e sul retro – di un congruo schieramento di picche, gli eserciti possono muovere su posizioni efficaci senza subire minacce.
Un altro metodo consiste nell’impiego massivo di arcieri. L’arco lungo è un’arma micidiale in mano ad esperto tiratore: se tempestati da migliaia di arcieri che tirano all’unisono, ben pochi eserciti avversari sono in grado di sferrare un assalto frontale sostenuto da cavalleria o fanteria leggera.
Le comunicazioni campali sul campo di battaglia erano ardue. Per comunicare comandi durante le lotte, i messaggi erano trasmessi tramite segnali musicali, comandi a voce, messaggeri, o segnali visivi (stendardi, orifiamma, striscioni, bandiere e così via).
Fortificazioni medievali
La guerra si combatte al fronte e le popolazioni non sono coinvolte negli scontri per atti di terrorismo com’è accaduto in epoche più tarde. I luoghi di frontiera possono tuttavia essere in pericolo perché soggette a scorrerie di piccoli eserciti.
Il castello, sede permanente delle élite locali, funge da luogo di rifugio per le popolazioni della zona in tempi di attacco, e dal suo interno si possono inviare truppe a contrastare le scorrerie, o a frustrare gli sforzi, condotti da più numerosi eserciti, di rifornirsi depredando la regione. Ciò era reso possibile da quella superiorità locale – sui “cercatori di provviste” – che (in assenza del castello) non si sarebbe potuta vantare sull’intera schiera ostile.
Le fortificazioni offrivano molteplici vantaggi: davano riparo nei confronti di eserciti troppo grossi per essere affrontati in campo aperto; annullavano il ruolo della cavalleria pesante. Costruire macchine d’assedio, poi, richiedeva molto tempo, e di rado poteva portare qualche frutto in assenza di un’idonea attività preparatoria; molti assedi potevano perciò aver bisogno di mesi, se non di anni, prima di indebolire o demoralizzare i difensori, e solide fortificazioni, munite di adeguate provviste, potevano perciò decidere di un conflitto come arma puramente difensiva.
Per chi abita lontano dal fronte è difficile sapere cosa stia accadendo in guerra. Le informazioni sulle conquiste sono infatti veicolate dai banditori reali, che proclamano nelle strade e nelle piazze gli avvenimenti più importanti che i regnanti desiderano far sapere. Alcune altre informazioni possono essere reperite da viaggiatori, mercanti o stranieri, che però molto raramente compiono viaggi in periodi duri e non si spingono tanto facilmente fino al fronte.
Reclutamento o leva dei soldati
Variando nazione per nazione, in tempi di guerra esiste ad Assiah il servizio di leva militare, che è obbligatorio e avviene per censo su base urbana. Un ufficiale pubblico chiama alle armi giovani uomini (in alcuni casi anche donne). Di questi, una parte rimane in città per la difesa delle mura, mentre una parte segue l’ufficiale nelle spedizioni locali e per unirsi all’esercito regio.
È dovere morale e cavalleresco di ciascun nobile rispondere al richiamo bellico fornendo “di tasca propria” uomini e mezzi, arcieri e fanteria, oltre, naturalmente, alla propria personale e valorosa partecipazione alla guerra. Un tale sistema decentrato è reso necessario dall’ordine sociale del tempo medievale, ma produce forze eterogenee per addestramento, equipaggiamento ed attitudine militare. L’esercito regio è quindi una coalizione di eserciti urbani e vassallatici al seguito del re.
Non è possibile rifiutarsi di prendere le armi quando si è chiamati a prestare servizio di leva. Allo stesso modo, un soldato di professione non può decidere di lasciare l’esercito in tempi di guerra. Entrambi i casi sono crimini di alto tradimento.
Alcune parti dell’esercito possono essere composte da mercenari. Si tratta di gruppi di soldati di mestiere, destinati a ricevere una paga prefissata. I mercenari di solito sono soldati efficaci fin tanto che dura il loro morale, ma – al contrario – pronti a sbandarsi e fuggire nel momento in cui pare che la partita sia perduta.
Com’è vista la guerra
Combattere per la propria terra o per il regno è ritenuta cosa nobile e auspicabile su Assiah. Aborrire la violenza e gli scontri è un comportamento contemporaneo, come è contemporaneo immaginare la guerra come un periodo di grandi paure e di attacchi a sorpresa.
La guerra era vista dalla gente con forte senso patriottico o con poca cognizione di cosa stesse accadendo. In ogni caso, il peso della guerra era percepibile per le tasse imposte, che in tempi di guerra sono più elevate.
Ad Assiah è possibile combattere le guerre campali grazie ai regolamenti di Golarion Insider: Regni e Guerre.