Culsu

Dea decaduta della non-morte

Divinità

Culsu è una dea dimenticata della non-morte. Viene chiamata anche con gli appellativi di “Guardiana della Porta”, “Signora del Giudizio” e “Patrona della non morte”.

Dogma

La filosofia di Culsu è la seguente: la morte è il fine delle creature viventi, ma non tutte sono destinate ad essa. La non morte fa parte dell’ordine naturale delle cose, esattamente come la vita. Pertanto la vita e la non-morte non devono soppiantarsi a vicenda ma coesistere, ciascuna nel suo spazio. I chierici di Culsu cercheranno di rianimare i non morti con giudizio, preservando l’equilibrio tra essi e il mondo naturale, consci che un’eccessiva proliferazione di non morti impedirebbe il generarsi della vita e quindi il rinnovarsi dei non morti stessi una volta che essi abbiano soppiantato i viventi.

Storia

L’origine di Culsu è alquanto misteriosa. Nessuno sa di preciso come si sia generata e di chi sia figlia (taluni saggi parlano di generazione spontanea). Ciò che è certo, però, è che in tempi remoti Morhenna l’abbia privata del portfolio divino sulla non-morte, sembra con il sotterfugio e l’inganno, e che ora Culsu sia sospesa in uno stato di potere intermedio, sospesa tra la vita e la morte e incapace di riprendersi, a meno che non venga nutrita con scintille di potere divino.
Risulta ancora in grado di concedere incantesimi anche se ormai i suoi seguaci sono pochissimi e ben pochi conoscono anche solo il suo nome.

Aspetto

Culsu viene raffigurata come una donna alata dai capelli neri e dalla pelle chiara che regge una torcia accesa, con la quale illumina il sentiero delle anime verso l’aldilà. 

Allineamento

Legale Malvagio

Competenze

Morte, vita, equilibrio

Domini

Legge, Male, Morte, Viaggio, Riposo

Arma Preferita

Bastone Ferrato