Elfi erranti

Gli elfi erranti sono, insieme agli elfi arborei, la razza più longeva di Assiah. Prima della Catastrofe, gli elfi erano addirittura immortali, ma la scomparsa della Fonte della Vita ha colpito anche le magiche vite di queste creature fatate, facendo conoscere loro la morte.

Nonostante questa disgrazia, una volta raggiunta l’età adulta, un elfo non invecchia nell’aspetto, mantenendo i lineamenti di un’età indefinita tra i venti e i trent’anni.

Un bel dì, ad ogni modo, lascerà il mondo materiale con la morte, anche se senza malattia o decadimento fisico. Molti elfi sono in grado di sentire con chiarezza il giungere della loro ora.

DESCRIZIONE

I lineamenti degli elfi erranti sono affilati e gentili come quelli degli elfi arborei. Le loro orecchie sono appuntite e allungate, sono spesso alti e snelli e hanno una corporatura nell’insieme più longilinea di quella degli umani. È possibile indovinare l’età di un elfo a seconda della grandezza delle sue orecchie (i bambini le hanno molto più grandi degli adulti o degli “anziani”).

I loro colori di carnagione, capelli e occhi, sono molto variegati, come quelli degli umani, e vanno generalmente dal chiaro all’olivastro, ma non sono rari incarnati bruni.

Le chiome sono variegate, lisce, ondulate e ricce di ogni tipo. Tendono ai colori castani, biondo scuro più che sul biondo chiaro (prerogativa dei cugini arborei) con l’aggiunta di tonalità più accese o bizzarre degli umani. Non sono rari i rossi accesi, il verde o un caratteristico biondo-rosato. Anche frequente è la possibilità che gli elfi  erranti nascano con un doppio colore di capelli, che cambia dalle radici fino alle punte. L’usanza di portare i capelli lunghi è ancora in voga dopo l’addio alla Selva Fatata ma non sono assolutamente rari tagli alla moda umana in maschi e femmine.

A riguardo dei colori degli elfi, è di centrale importanza la loro capacità di adattamento all’habitat in cui vivono. Con lo scorrere dei secoli, gli elfi sono stati in grado di adattarsi all’ambiente in cui vivevano, prendendone i colori o sviluppando specifiche caratteristiche fisiche per agevolare la vita nel loro territorio. Questo è testimonianza del grande legame mistico che gli elfi condividono con la natura.

Gli abiti tradizionali degli elfi erranti, indossanti durante le festività o in altre cerimonie importanti, ricordano quelli dei parenti arborei, con lunghe tuniche dai colori pastello, ricamate di oro e argento con complessi ghirigori affilati. I gioielli di fattura elfica sono di metalli preziosi e hanno forma affilata e allungata. Ricorrenti sono i temi di archi, frecce, foglie, pigne e alberi. È sempre rappresentato anche il simbolo del clan di appartenenza.

Nella vita di tutti giorni, la maggior parte degli elfi erranti si fa confezionare e acquista abiti da botteghe umane e halfling, adattandosi alla moda cittadina contemporanea, cui applicano accessori o spille per rappresentare il simbolo del clan.

STORIA

Nei tempi antichi, gli elfi vivevano immersi nella magia selvaggia e nelle bellezze lussureggianti della Selva Fatata, liberi dai conflitti, dalla fame e dai bisogni. Passavano le loro giornate a cantare e a banchettare, studiavano le arti mistiche e fabbricavano oggetti di finissima fattura per il puro piacere della conoscenza e della creazione. Come tutto ciò che è bello, anche la prosperità degli elfi giunse al termine.

In quei giorni, gli dèi Altabas, Ëishe e Talys vivevano insieme al popolo fatato. Altabas insegnava ai suoi figli i segreti della magia arcana. Ëishe insgnava al popolo fatato a percorrere un cammino personale e a perseguire i propri sogni, alimentando il fuoco bruciante della passione e della dedizione nei cuori dei suoi prediletti. Nel frattempo, Talys tramava e complottava in segreto, insegnando ai suoi seguaci tra gli elfi a non fermarsi davanti a niente pur di raggiungere i loro obiettivi e fomentando il malcontento anche nel cuore della loro dimora paradisiaca, la Selva Fatata.

Per motivi perduti nel mito e nelle nebbie del tempo, Talys si rivoltò contro Ëishe e Altabas, guidando i suoi prescelti in battaglia contro il resto del popolo eladrin. La grande guerra che ne seguì non si riversò mai sugli altri reami al di fuori della Selva Fatata. Ma nonostante fosse un conflitto delimitato, provocò la morte dell’ultimo vero paradiso mortale. Nessun reame avrebbe mai più eguagliato lo splendore e la pace della Selva Fatata popolata dai figli di Altabas.

Il furore della guerra tracciò solchi insanabili tra le famiglie e le fazioni degli elfi, anche tra coloro che combattevano insieme contro i drow ribelli. Gli elfi che avevano sempre amato le foreste selvagge del mondo mortale di Assiah (spesso chiamati elfi silvani o erranti dai loro cugini) passavano sempre più tempo in quei boschi e facevano ritorno sempre più di rado alle loro dimore nella Selva Fatata.

Alla conclusione della guerra, capirono che non potevano dipendere dagli dèi per ottenere la pace, la giustizia e la sicurezza. Non serbavano rancore verso Altabas o Ëishe; biasimavano invece loro stessi, per avere permesso che la loro dipendenza dagli dèi li accecasse di fronte al male che cresceva intorno a loro.

SOCIETÀ

Gli elfi erranti stabilirono le loro nuove dimore nel continente di Assiah, scegliendo le foreste più fitte e isolate. Una volta laggiù, si diffusero in lungo e in largo, andando in cerca di nuovi territori da esplorare. Incontrarono gli umani, i nani e gli halfling, presero a commerciare con coloro che incontrarono e stipularono le alleanze di cui avevano bisogno.

Oggi è possibile trovare gli elfi erranti in molte aree del mondo. Numerosi insediamenti umani comprendono almeno un piccolo numero di elfi erranti, e certe città ospitano perfino intere comunità elfiche.

Di solito, gli elfi sono organizzati in clan e tribù, ed è tradizione di molti portare tatuati addosso e sui vestiti i simboli dei clan di appartenenza.

RELAZIONI

Specialmente presso gli umani, gli elfi si guadagnarono la reputazione di razza enigmatica e misteriosa. Con l’ascesa di vari regni e imperi, innumerevoli tribù elfiche furono assorbite all’interno dell’impero.

Sin da subito, gli elfi hanno potuto sperimentare una fondamentale differenza dal popolo nanico. Con questo barbuto, ruvido, pratico, a volte troppo diretto popolo, gli elfi erranti hanno avuto difficoltà ad adattarsi. Nei confronti dei nani, gli elfi provano un innato sentimento in mezzo tra la repulsione e la pietà, pur non volendolo per davvero. La maggior parte delle volte, i nani sono in grado di notare questo atteggiamento che interpretano come altezzoso e presuntuoso, per cui l’odio è reciproco.

ALLINEAMENTO E RELIGIONE

Gli elfi erranti sono frequentemente di allineamento caotico o neutrale. L’asse bene/male è del tutto personale.

Le fedi più diffuse tra gli elfi erranti sono quelle di Ëishe e Beltan. Alcuni elfi erranti hanno anche preso ad adorare divinità non elfiche.

La dea Ëishe predilige questo popolo per la sua grazia, la versatura nelle arti e il fervente desiderio di scoperta. La dea è adorata nei suoi templi, anche se la versione elfica del culto è meno incentrata sull’aspetto carnale del piacere e più sul suo aspetto poetico e soave. La fede di Ëishe fuori dall’ambito elfico è vista dagli elfi come una sciatta, pallida, volgare e perciò blasfema imitazione della dea, di cui ritengono travisato il senso primario: l’amore come arte leggiadra e mistica.

Beltan è invece spesso adorato perché dio elfico della foresta e della caccia, cioè tutto ciò che gli elfi erranti hanno ricercato al di fuori della Selva Fatata. Beltan fonda i suoi principi sulla natura e sulla comunità, argomenti molto sentiti dal popolo elfico e da cui la maggior parte si sente rappresentata.

IN GIOCO

CALCOLO DELL’ETÀ

Gli elfi arborei, erranti e drow sono razze molto longeve. L'età massima di un elfo è di circa 600 anni, trascorsi i quali l'elfo sarà pronto a raggiungere l'aldilà, senza attraversare vecchiaia, acciacchi o malattia. La maggior parte degli elfi riesce a sentire l'approssimarsi della sua ora e l'accetta come normale fase della vita.

Gli elfi crescono in maniera simile agli umani fino ad un'età di 7 anni, dopodiché il loro corpo progressivamente rallenta drasticamente la crescita, fino a smettere di invecchiare quando assume l'apparenza di 20-25 anni di età.

Man mano che il PG diventa più saggio e maturo potrà scegliere se mantenere le sembianze di ragazzo o assumere un aspetto più adulto. La scelta è generalmente irreversibile anche se può essere attenuata da incantesimi e trattamenti ringiovanenti arcani.

Nota: l’età di un elfo si giudica dalle orecchie. Più le orecchie sono grandi, più l’elfo è giovane.


ELFI ACQUATICI

Gli Elfi Acquatici sono elfi erranti i cui tratti somatici si sono adattati alla vita in riva ai corsi d’acqua, ai laghi e ai mari.

Questi elfi hanno capelli dalle tonalità che vanno dall’azzurro fino al nero. Gli occhi sono dalle iridi nere, bianche, gialle, verdi o blu. Di frequente hanno una sfumatura azzurrina della pelle, nei punti dove normalmente dovrebbe essere più rosata.

Sono in grado di parlare con i pesci e le altre creature acquatiche e adorano divinità legate a questo elemento. Sono abilissimi nel nuoto e nella pesca.

Gli Elfi Acquatici vivono spesso in piccole comunità, senza mai ingrandirsi in città. I loro villaggi sono spesso costruiti su palafitte adornate di perle e conchiglie. A volte, alcune zone del villaggio si allungano fin sott’acqua, dove custodiscono i tesori della comunità.

IN GIOCO

In gioco, gli elfi Acquatici hanno i seguenti tratti alternativi:


ELFI SELVAGGI

Alcuni elfi erranti non si sono mai adattati alla vita civilizzata alla maniera degli altri umanoidi, ma hanno piuttosto preferito continuare a vivere nelle foreste, isolati da tutto e tutti.

Questi elfi hanno caratteristiche somatiche proprie della loro famiglia e sono spesso simili tra loro poiché si accoppiano sovente tra membri della stessa tribù.

Quasi tutti gli elfi selvaggi si pittano il volto e il corpo a seconda delle varie occasioni e portano addosso i tatuaggi o i segni dell’appartenenza al loro clan o tribù.

Vivono spesso sugli o negli alberi, oppure come nomadi, dediti alla caccia e all’allevamento di piccoli animali. È frequente per loro fare affari con zone civilizzate soltanto durante periodi di migrazioni stagionali.

Sono taciturni, misteriosi e vestono di foglie, corde e pelli di animali e a loro sta bene così.

IN GIOCO

In gioco, gli elfi Selvaggi hanno i seguenti tratti alternativi: