Dalunulad

Divinità dell'uguaglianza

Divinità

Conosciuto anche come “Il Dio dal doppio volto” o “La Mutazione continua”, è la principale divinità dei mezzelfi. Né giudice né boia, Dalunulad è riconosciuto come l’arbitrio imparziale, le due facce della stessa medaglia, sempre a percorrere la via grigia dell’equilibrio senza mai voltarsi indietro.

Dogma

Dalunulad insegna ai suoi fedeli di guardare sempre ogni cosa con la massima attenzione e di concepire sempre più di un solo punto di vista, avvalendosi di processi logici come i sillogismi. Nella sua manifestazione maschile è Patrono dell’Ospitalità mentre nella sua manifestazione femminile è Matrona del Sapere, quindi entrambi i valori sono importantissimi. Inoltre promuove fortemente l’accettazione verso il prossimo anche se sembra diverso, denunciando coloro che dimostrano aperta ostilità verso coloro che mostrano un atteggiamento xenofobo.

Storia

Nell’Era Primordiale, quando la Selva Fatata (conosciuta con il nome “Eirydia”) stava lentamente crollando verso il suolo invece di andare a scindersi in un altro piano, il popolo che la abitava – gli Eladrin – era nel pieno della sua tumultuosa lotta sanguinaria che la portò a dividersi nelle tre razze elfiche (Arborei, Erranti, Drow) che oggi conosciamo.

Durante quei periodi di indubbia infamia e fanatismo religioso, una Eladrin di nome Nua’al (“splendido incanto”), un tempo devota alla triade Seldarine, stufa di quella guerra inutile che stava trasformando gli amici in nemici, decise di compiere il più folle dei gesti: scendere direttamente nel continente ed abbandonare, probabilmente per sempre, l’amata Eirydia.

La storia non ci dice come riuscì a raggiungere il suolo, tuttavia l’Eladrin raggiunse la terra che presto avrebbe ospitato anche la Selva. Nella completa ignoranza di quel luogo straordinario e spaventoso, incontrò come prima creatura un corvo bianco dagli occhi rossi. L’Eladrin riuscì a parlare con la creatura ed insieme viaggiarono verso nord-est, in ricerca di qualcosa che percepiva ma non conosceva.

Allo stesso tempo un giovane guerriero umano di stirpe Aasimar stava vagando nella direzione opposta a quella dell’Eladrin. Il suo nome era Ludd, maestro di un’arma assai particolare in grado di essere sia una spada che una frusta. Fiero, giovane e nobile, non sapeva ciò che stava per succedergli da lì a poco, quando avrebbe incontrato Nua’al sul suo cammino.

La storia non ci racconta molto altro del loro primo incontro, solo che i due vennero investiti dai loro stessi sentimenti ad un tratto, trovando nell’altro la metà che sentivano mancare nella loro vita. Erano così necessari l’uno all’altra che entrambi si unirono nel senso più letterale del termine in un incanto più grande dell’amore. Una potente magia mescolò le loro anime, tramutandoli in qualcosa di più grande e maestoso.
Dalunulad apparve per la prima volta nel mondo, sia Eladrin che Umano, sia maschio che femmina, sia maga che guerriero. Lui ed i suoi due figli gemelli: Sed e Vurah.

Relazioni

Ama i suoi due figli Sed e Vurah, poiché generati da lei stessa nel momento in cui rinacque Doppio nell’unica forma che possiede. Seppur consideri entrambi fallibili, poiché sono entrambi ciò che di superfluo Nua’al e Ludd possedevano, vigila su di loro con mano a volte caritatevole ed a volte ferma. 

Delle Divinità Maggiori apprezza particolarmente Sinann e Sarasvatir, prova simpatia per Iravaru con cui condivide la dualità, mentre guarda con occhio critico Althea ed Atalistria per la loro guerra. Nagur è considerato alla stregua di Ratatosk, quindi disprezzato.

Provvidenza

Dalunulad è una divinità che poco interagisce con i mortali, anche se li ascolta sempre e comunque. I fedeli vengono premiati spesso e volentieri con una fortuna un po’ sfacciata che li benedice per breve tempo, divenendo sempre più forte se tale fortuna viene usata per la propria famiglia o comunità.

Altresì, chi dimostra apertamente razzismo e xenofobia viene punito con l’estirpazione delle proprie conoscenze, poiché chi provoca ostracismo a motivo della razza o della diversità è chiaramente un incivile, secondo la divinità, ed un incivile non merita di possedere cultura.

Il massimo affronto per Dalunulad è combattere una guerra sanguinaria in suo nome. La divinità in quel caso scatena la sua ira trasformando il malcapitato in un vero e proprio magnete magico, divenendo un grosso bersaglio per tutti gli incantesimi. Sia avversari che alleati. Non punta ad uccidere, mai, se accade è solo un effetto collaterale della punizione.

Aspetto

La divinità si mostra sempre in maniera differente, né maschio né femmina o entrambe le cose. È raffigurata spesso come un globo di energia danzante o un essere vivente dall’incredibile mescolanza di tratti umani ed elfici come maschili e femminili.

Nella sua rappresentazione canonica impugna sempre una frusta scorpione nella mano sinistra e la sua espressione è nascosta da una maschera.

Servitori

Dalunulad non ha un animale che può essere considerato davvero il suo preferito, ma tutte le creature che presentano un manto Albino possono essere servitori della divinità.

Uklah, il Corvo Bianco che ha trovato quando era ancora solo Nua’al, è il suo araldo ed è in grado di aumentare la sua grandezza a dismisura a seconda della situazione.

Chiesa di Dalunulad

Poiché la divinità è la stessa essenza del cambiamento e della mutazione, non impone il suo credo a tutti i mezzelfi, chiedendo solo di non fossilizzarsi continuamente su una sola idea ma di esplorare il più possibile concetti e pensieri.

Seppur sia una divinità tipica del panthéon mezzelfico, accetta di buon grado tutte quelle razze che possono essere la definizione di mescolanza sanguigna, accettando coloro che non desiderano altro che essere accettati dal prossimo.
I suoi templi si manifestano con le persone che pregano, ogni cosa può essere un tempio se la comunità che prega si aiuta e progredisce, tramutando quindi i piccoli borghi in templi al cielo aperto dove spesso si trova una statua della divinità al centro della piazza principale o nella zona di raccolta.

I Chierici di Dalunulad sono tenuti ad aiutare chiunque chieda aiuto e di accettare l’idea di non aiutare solo chi rifiuta di aiutare altri. Gli Inquisitori di Dalunulad sono spesso votati allo sterminio di coloro che dimostrano aperta ostilità nei confronti di un qualsiasi tipo di razza vivente. I non-morti non vengono considerati né buoni né cattivi dalla Chiesa, vengono combattuti ed eliminati solo se ostici o problematici.

Testi Sacri

Non esiste un testo sacro di Dalunulad. Non impone leggi se non quelle del quieto vivere e della buona ospitalità.

Giorni Sacri

Il 9 di Ferinar si festeggia “La grande convivialità”, una festa aperta a chiunque, anche coloro che non seguono la fede, dove i bardi cantano e raccontano storie mentre i più disparati cibi vengono serviti su lunghe tavolate. Ognuno è obbligato a far qualcosa, che sia mangiare o narrare storie, intorno ad un fuoco dove verranno bruciati gli avanzi durante la notte, offrendo così anche a Dalunulad parte del pasto.
La festività inizia solitamente alle ultime ore del giorno per durare fino alle prime luci dell’alba del giorno successivo.

Allineamento

Neutrale Puro

Competenze

mezzelfi, mezzorchi, ibridi, meticci e mezzosangue, ospitalità, uguaglianza, conoscenza, comunità, cultura, accettazione, benevolenza

Domini

Comunità, Charme, Conoscenza, Gloria, Magia

Arma Preferita

Spada Scorpione