Bahamut
Dio del mondo ferino
Dinività
Bahamut è il Drago di Platino, dio patrono della vita selvatica, della giustizia selvaggia (vista come equilibrio della natura) e delle bestie magiche, nonché della libertà naturale, lontana dalla struttura sociale. Molti sono i nomi con cui si presenta ed antica è la sua religione. Come patrono del volo e dei venti è ritenuto per estensione anche il dio del cielo, maggiore rappresentazione dell’alternarsi del buio e della luce. Si tramanda, inoltre, che sia padre del semidio Drakar Ny’lor, mitico fondatore della città di Dra-Nilevi.
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Dogma
Il culto di Bahamut è molto antico, venerato dai primi draghi, draconici e rettili di Assiah. Bahamut richiama a sé tutto ciò che è selvaggio e non dominato dalla civiltà. Aggettivi come “ferino” e “rude” nelle lingue antiche avevano assonanze col nome della divinità.
Bahamut è un dio dell’energia della natura, magica e incontaminata, del volo, delle bestie, delle creature magiche e della giustizia-equilibrio esplicabile con l’alternanza del giorno e della notte. I popoli lo veneravano affinché li aiutasse a rendere docile ciò che poteva rivelarsi pericoloso, come le forze della natura o gli animali selvatici.
Non stupisce pensare che Bhamaut, dio del mondo selvaggio, libero e naturale, fosse anche il dio degli schiavi liberati. Bahamut proclama la difesa della giustizia e dell’onore personale, disapprovando con forza le ingiustizie.
La giustizia in cui egli crede, è quella bilanciata della natura: così come al giorno segue sempre la notte e come l’estate muore verso l’inverno, la regola a volte appare spietata, ma in sé conserva la formula migliore di equità.
Il dio crede che i forti dovrebbero dominare sui più deboli, come capibranco, e che i più deboli debbano imparare a sapere chi seguire. Bahamut insegna di essere giusti e implacabili in ogni occasione, come lo sono le forze della natura. Gli errori non devono esser lasciati correre, i nemici vanno fustigati senza pietà, quelli che commettono nefandezze devono esser puniti. Allo stesso modo si deve essere pronti a ricevere le conseguenze delle azioni commesse. In egual misura bisogna essere forti e affidabili per i cari.
Sebbene questa giustizia appaia inclemente, questa legge forgia individui forti e completi, pronti e con abbastanza amor proprio da fronteggiare qualsiasi avversità nella vita. Regole così rigide sono in realtà fonte dell’equilibrio di tutte le cose: sarebbe ingiusto che un albero porti frutti tutto l’anno; potrà sembrare ingiusto che il predatore uccida la preda, ma un giorno sarà lo stesso predatore a nutrire la terra in un cerchio senza fine.
Storia
All’inizio dei tempi (identificati sotto l’ampia definizione di “Era degli Albori”), esistevano soltanto i regni dei Sei Dèi Ancestrali (Piani Esterni, un tempo tutti fusi fra loro), che galleggiavano nel Piano Astrale. Il Piano Astrale era circondato dai piani dell’Energia Positiva e dell’Energia Negativa.
I Sei Dèi Ancestrali si chiamavano: Fou-Lu, Belenos, Bahamut, Asmodeus, Viðarr e Astrea. Fou-Lu era un dio dominatore dei quattro elementi. Era anche il più anziano e moderatore delle diatribe degli altri cinque. Belenos era un dio saggio e splendente come il sole. Bahamut era un dio drago, feroce e leale. Asmodeus era un dio sagace e ingegnoso. Viðarr era un dio forte e battagliero. Astrea era una dea avventurosa e amante della novità. I Sei vivevano in pace. Da loro nacquero gli dèi della seconda generazione, come emanazioni delle loro emozioni. Quando Ratatosk nacque dall’irruenza di Asmodeus, minacciò l’armonia dei Sei Regni Ancestrali e, per fermarlo, il dio elementale Fou-Lu si sacrificò, confinandolo nelle sue viscere.
Colpiti dall’accaduto, gli dèi giurarono di non modificare in alcun modo il corpo del dio defunto, per rispetto al suo sacrificio e nella speranza che Fou-Lu potesse essere un giorno resuscitato. Tuttavia, Astrea e Viðarr violarono il giuramento, plasmando il pianeta Elysium con le spoglie di Fou-Lu, ritenendo che questo valorizzasse di più il suo sacrificio. A loro, si unirono anche Belenos e Bahamut, lasciando Asmodeus solo contro tutti. Asmodeus non si unì mai alla creazione del mondo mortale, ritenendo sacrilega la modifica del corpo di Fou-Lu, che aveva sperato di poter resuscitare, e giurò vendetta agli altri dèi. Da questi suoi desideri, nacque la figlia Atalistria. Una volta plasmato il pianeta, fu popolato dalle divinità della seconda generazione.
Gli Arconti, servitori e collaboratori delle divinità dei Sei Regni Ancestrali, chiesero la possibilità di popolarlo di altre creature viventi. Gli dèi furono lieti di questa proposta e, così, gli Arconti recuperarono un artefatto dal Piano dell’Energia Positiva, perché incanalasse la vita sul pianeta. Così si formarono la natura, gli animali, e i primi esseri autocoscienti: Aasimar Mezzo-Celestiali. L’artefatto del Piano dell’Energia Positiva fu conosciuto col nome di Fonte della Vita, e fu collocato in cima a Monte Celestia, dimora Elysiana degli Arconti.
Relazioni
Ottime sono le sue relazioni con le Dèi Ancestrali Astrea, Viðarr e Belenos. Bahamut ha buoni rapporti con tutti i suoi figli (Iravaru, Oridis, Althea), in particolare approva l’operato della figliola Althea, con cui concorda sul tema della giustizia, anche se non è particolare amante della pietà che Althea prova talvolta per i nemici. In più, prova rispetto e stima nei confronti di Lyxas, nonostante sia figlio di Asmodeus.
Pare infatti che tra Bahamut e Asmodeus scorra particolare inimicizia, nata da un infinito vortice di provocazioni e vendette reciproche di cui non si riesce a individuare l’inizio.
Anche Urash non è ben vista dal dio, particolarmente colpito dagli incubi e le notti insonni a causa di essi.
Provvidenza
Tradizionalmente, Bahamut mostra la sua benevolenza esercitando la giustizia di cui è patrono. Spesso invocato per richiedere la giusta punizione per i nemici o la soddisfazione per le buone azioni, i fedeli erano soliti ricevere anche aiuto e forza contro le minacce feroci della natura selvaggia.
È vista come opera del Drago di Platino la liberazione degli schiavi ed eventi minori legati alla prigionia: lo spezzarsi delle catene, il rompersi delle sbarre, l’allentarsi delle corde.
Si ritiene che Bahamut sia anche patrono dei sensi, in particolare della vista e dell’udito. Per questo, la facoltà di vedere al buio o la luce della Luna della Vergine che illumina l’oscurità (che una leggenda tramanda essere il cuore di Notte, uno dei primi draghi), così come le luci boreali del nord, sono viste come rappresentazione e intervento del dio drago.
Servitori
I servitori di Bahamut sono tutti draghi, cromatici e metallici e tutte le creature loro figlie, come drachi, pseudodraghi e draghi fatati. Frequente messaggero del dio presso le creature del Piano Materiale è un Drago di Cristallo dal nome Saileach.
Aspetto
La forma più conosciuta di Bahamut è quella di un maestoso drago dalle scaglie di platino, il più grande drago che si sia mai visto in tutta Assiah. Bahamut ha anche una forma umanoide, simile a quella di un uomo in armatura a forma di drago dotata di ali di spade.
Chiesa di Bahamut
I suoi templi non esistono o forse non sono mai esistiti: gli archeologi ritengono che le celebrazioni a Bahamut si compissero nella natura o in prossimità di costruzioni megalitiche di pietra viva.
L’unico tempio riconosciuto a Bahamut, sui monti nei pressi del Dolir, è un circolo di colossali megaliti coperti di incisioni antiche. Una pietra reca l’iscrizione: “Che gli schiavi meritevoli siedano qui, cosicché possano alzarsi da uomini liberi”.
Bahamut aveva i suoi luoghi di culto in zone poco civilizzate e lì desiderava rimanere: quando un incendio danneggiò il suo bosco sacro e si tentò di portar via la statua per trasferirla altrove, il bosco tornò immediatamente rigoglioso. Anche i tentativi di costruire delle torri nei pressi dei suoi santuari fallirono miseramente: una dopo l’altra, vennero distrutte dai fulmini.
Allineamento
Neutrale Puro
Competenze
Draghi, rettili, vento, animali, bestie magiche, volo, schiavi, vita selvaggia.
Domini
Libertà, Gloria, Tempo Atmosferico, Magia
Arma Preferita
Arma Naturale